di Ilaria Sicchirollo (Essere e Benessere)
La Biodanza è un sistema di crescita personale che migliora il contatto con se stessi, favorisce una maggiore libertà espressiva e una migliore qualità delle relazioni umane. E riduce lo stress. (*)
Il concetto è semplice. Presi dalla quotidianità, dalle nostre esistenze sempre in affanno, da rapporti umani poco autentici, finiamo con l’accontentarci di vivere in una dimensione limitata e artefatta.
Pur vivendo a contatto con altre persone, siamo sempre più lontani ed estranei e ci sentiamo soli,
anche stando insieme agli altri. Lo stress ci porta inoltre ad avere sempre fretta, a non saperci soffermare sull’attimo a non dare valore ai momenti che viviamo. Fra i sistemi che ci possono aiutare a tornare in contatto con il nostro io più profondo e a migliorare il rapporto con le altre persone c’è la Biodanza. Si tratta di una disciplina che lavora sul movimento fisico ma che va al di là dello sport, perché considera l’individuo nella sua totalità di mente e corpo e agisce sull’espressione autentica di sé. I risultati? Secondo gli insegnanti di questa disciplina, sono visibili già dopo poche sessioni: maggiore sicurezza di sé, più consapevolezza del proprio corpo e, di conseguenza, una migliore autostima. Inoltre consente un approccio alla vita sicuramente meno stressante. Per saperne di più, abbiamo parlato con due Insegnanti di Biodanza le cui attività milanesi si svolgono principalmente presso l’Accademia Italiana Shiatsu-do: Francesco Binfaré e Silvia Signorelli.
Un percorso di crescita
“Biodanza è un sistema di crescita personale e rinnovamento esistenziale – spiega Silvia Signorelli – che porta benessere profondo, nel senso che guida la persona verso un livello di integrazione e di armonizzazione più profondo sia con se stessa sia con gli altri”. Ma cosa significa esattamente? “Biodanza facilita la comunicazione, permette un’integrazione migliore nelle relazioni umane e ne migliora la qualità. Conduce la persona a sentirsi parte di un contesto più ampio, a non sentirsi isolata o sola. L’individuo si percepisce parte della comunità umana intera e parte dell’universo vitale, nel quale viviamo e di cui siamo espressione”. Una vera a propria attività fisica, con numerosi esercizi. “Esercizi individuali o in piccoli gruppi di due o tre o più allargati – aggiunge Binfaré - accompagnati dalla musica. Uno degli esercizi più semplici ed efficaci è il camminare: riscoprire la marcia naturale riabilita la postura, favorisce la manifestazione serena della propria identità, eleva la fiducia in se stessi”.
“Anche nel semplice gesto del camminare – prosegue Francesco Binfaré – possiamo riscoprire l’importanza del vivere il momento. Pensiamo a quando camminiamo con qualcuno ma ognuno pensa ai fatti propri, oppure si chiacchiera di altro, senza essere davvero lì, nel momento. Biodanza funziona su un principio molto semplice: vivi qui, e ora, quello che stai facendo. In questo modo si facilita l’integrazione fra mente e corpo, ma anche fra movimento, emozione e significato”.
Insomma possiamo dire che gli esercizi di Biodanza, siano la camminata, le danze ritmiche, gli esercizi più espressivi, quelli di contatto, l’abbraccio, favoriscono la scoperta e la valorizzazione delle nostre risorse personali, migliorano il contatto con il nostro corpo e la connessione con le nostre emozioni, migliorando la nostra capacità di esprimere ciò che sentiamo e la qualità della nostra comunicazione”.
“Vivencia” e autostima
In che modo Biodanza favorisce l’autostima? “Biodanza non lavora direttamente sui problemi, ma rafforza l’identità della persona e facilita lo sviluppo e la espressione dei potenziali di ciascuno. Agendo sul rafforzamento della parte sana, positiva, vitale – spiega Signorelli – in modo naturale e senza forzature accade che dopo un po’ che pratichi Biodanza ti rendi conto che stai meglio e che hai risolto alcuni problemi come quelli di autostima che magari ti condizionavano in maniera pesante.
Rafforzando l’identità della persona, fa sì che alcuni problemi letteralmente si sciolgano: autostima, timidezza, difficoltà ad ascoltarsi ed esprimersi. I primi risultati sono già percepibili dopo qualche sessione”. Insomma una vera e propria danza di connessione con la vita, che è anche un ottimo antistress. Importante, poi, il senso di appartenenza al gruppo. Come ci spiega Francesco Binfaré “La presenza dell’altro è fondamentale. L’autostima non è una faccenda che si risolve stando in una stanza da soli. Principio della Biodanza, coniato da Rolando Toro Araneda, è la Vivencia, cioè il concetto del sentirsi vivi intensamente qui e ora. Si dice io sto vivenciando e significa vivere il momento in assoluta libertà e sincerità. La persona, nel gruppo - che è protettivo e rassicurante - si sente libera di sperimentare. Nel gruppo non ci si giudica, ciascuno è apprezzato per ciò che è, sentendosi accettato e amato, inizia ad amare di più se stesso e i risultati sono straordinariamente visibili, anche esteticamente”.
La musica
La musica gioca un ruolo fondamentale. A livello teorico, le musiche che accompagnano le sessioni di Biodanza devono rispondere a precisi criteri di semantica musicale: ad esempio, avere un unico tema guida, avere una precisa coerenza interna. Il set ufficiale delle musiche include un repertorio vastissimo, di musica classica, tradizionale e perfino pop: da Bach a Vivaldi, dai Beatles a Bryan Adams a Caetano Veloso e Marisa Monte, passando per Vangelis, Supertramp e Pink Floyd.
Obiettivi e benefici della biodanza
Biodanza lavora su 5 aree di miglioramento personale, che corrispondono alle naturali aspirazioni di tutti gli esseri umani:
vitalità, sessualità, creatività, affettività, trascendenza:
- avere una buona energia e acquisire un benessere profondo
- avere buone relazioni con gli altri, con reciprocità e affettività
- vivere con pienezza, con allegria ed entusiasmo, alimentando il piacere di vivere
- saper creare con fantasia e immaginazione, sperimentando le molteplici forme della creatività
- vivere stati di armonia e di vincolo positivo con tutto ciò che vive.
Un po’ di storia
Biodanza è un sistema ideato dal professor Rolando Toro Araneda, psicologo, antropologo e poeta cileno. Il prof. Toro è stato fra l’altro docente di Antropologia Medica, Psicologia dell’Arte e dell’Espressione. Ha sviluppato il Sistema Biodanza nel corso di più di cinquant’anni di studi di discipline biologiche, fisiologiche, psicologiche, antropologiche ed etologiche.
Per informazioni e approfondimenti www.biodanzasilviafrancesco.it,
(*) Articolo pubblicato sulla rivista "Essere e Benessere" - marzo 2012
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