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Nuove forme di contatto. Antidoti, parole e musica. Newsletter n.1, marzo 2021

Nuove forme di contatto. Antidoti, parole e musica. Newsletter n.1, marzo 2021

di Simona Malta per la redazione di BioITA, con la collaborazione di Francesco Tanganelli di Bandiera Gialla.

Insieme a questa strana primavera, che sembra quasi l’ultimo impervio tratto verso una vetta della quale non riusciamo ancora a scorgere le linee, nasce la newsletter di Biodanza. Una raccolta, a carattere mensile, di spunti, suggestioni e approfondimenti che non riguardano direttamente la Biodanza bensì tematiche ad essa vicine per affinità di visione e di sentire. Uno sguardo rivolto verso il mondo e la contemporaneità, per scorgerne la bellezza e l’umanità, anche quando i tempi non sembrano propizi.

Nuove forme di contatto
Una delle conseguenze più eclatanti e psicologicamente impattanti, che la nuova normalità dettata dalla pandemia ha avuto e continua ad avere sulle nostre vite e sulla nostra quotidianità è sicuramente la scomparsa del contatto fisico al di fuori di quello consentito all’interno della cosiddetta categoria dei “congiunti”, termine il cui significato è stato completamente ridisegnato nel corso dell’ultimo anno. Una limitazione molto dolorosa seppur necessaria, perché il contatto fisico fa parte della natura umana e chi pratica Biodanza conosce bene il suo valore. Che si tratti della visione di un mondo senza abbracci, “in cui il prossimo non è più vicino, ma altrove”, descritta dalla psicologa Maria Beatrice Toro o della privazione di quello che viene definito “contatto occasionale”, ossia tutti quei piccolissimi gesti di vicinanza umana al di fuori di un contesto di intimità familiare di cui parla l’articolo di Mauro Leonardi, lo scambio tra esseri umani deve avvenire, per forza di cose, attraverso nuove modalità. Ed è in questo contesto che la parola, la “verbalizzazione amicale”, ritrova tutta la sua importanza nel veicolare quel contatto umano ad oggi negato. "Sono contento che tu sia qui". Forse converrà dirselo più spesso.

Antidoti, parole & musica
In un tempo “senza abbracci” la comunicazione verbale ritorna quindi ad essere centrale nel trasmettere vicinanza umana e intimità emotiva, così come, in questo senso, lo è sempre stata la musica. Proprio la musica per la Biodanza gioca un ruolo essenziale perché l'identità è permeata dalla musica e ne è fortemente influenzata. Gli effetti benefici della musica dipendono dal rilascio di dopamina, l’ormone del piacere. Quando la ascoltiamo o la produciamo, la musica svolge a tutti gli effetti un ruolo terapeutico per tutti noi, divenendo un vero e proprio analgesico emozionale, come sottolinea l’articolo di Eliana Liotta. Non è “solo” un antidoto alla solitudine e alla tristezza, la musica ha infatti un ruolo determinante nel superare le distanze e svolgere una funzione aggregatrice e consolatoria, come abbiamo visto in numerose manifestazioni, sulle terrazze e sui balconi italiani, durante il primo lockdown. La challenge di Jerusalema, a tal proposito, è un esempio perfetto di come la musica possa superare i confini, e unire culture diverse, diventando in breve tempo un fenomeno globale e donando a persone di tutto il mondo un senso di comunità e partecipazione collettiva quanto mai necessarie durante l’isolamento dovuto alla pandemia.

Gli articoli di questa newsletter con i relativi commenti sono usciti in forma di post sulla pagina FB di BioITA durante il mese di marzo.



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