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Una tesi su Biodanza e Parkinson presentata all'Università di Pisa

Una tesi su Biodanza e Parkinson presentata all'Università di Pisa

a cura della redazione di BioITA

Federica Alberigi, neo-dottoressa in Scienze Motorie dell'Università di Pisa, ha portato un nuovo, importante contributo sugli effetti della pratica di Biodanza sulla salute e in particolare sugli effetti di Biodanza su gruppi specifici di pazienti ammalati di Parkinson. Di seguito riportiamo le conclusioni del suo lavoro.

"In questo lavoro di tesi è stato dimostrato come la Biodanza possa essere considerata un tipo di attività “completa” da proporre a soggetti affetti da malattia di Parkinson. Essa infatti offre la possibilità in primo luogo, di incrementare o recuperare il benessere psicologico, agendo in modo positivo sullo stato umorale e, successivamente, permette il miglioramento del benessere fisico e della motricità in generale.

Grazie agli studi presenti in letteratura e dai risultati dei questionari somministrati al mio gruppo di Biodanza, è stato possibile dimostrare come questa disciplina possa sviluppare, dal punto di vista motorio, diverse capacità quali: l'equilibrio, la deambulazione, l'atteggiamento posturale, la coordinazione e la propriocezione.

Mentre dal punto di vista psicologico agisce in ulteriori modi, grazie all'unione tra musica, movimento ed emozioni, essa induce un rilassamento tale da eliminare tutte le tensioni psichiche e muscolari, permette la socializzazione e l'integrazione tra individui, giocando così un ruolo importante nel recupero dell'autostima e nell'accrescimento dell'accettazione di sé stessi e della propria malattia.

Inoltre, grazie alla presenza di un ambiente particolarmente ricco di stimoli, permette lo sviluppo della neuroplasticità, ovvero la creazione di nuove reti neurali capaci di sostituire quelle ormai danneggiate dalla malattia. La Biodanza quindi si propone come una disciplina del benessere, adatta non solo ad individui con un invecchiamento fisiologico, ma anche per il miglioramento della qualità di vita del paziente affetto da malattia di Parkinson".

Un grande in bocca al Lupo a Federica, a lei e ai colleghi che hanno contribuito a questo risultato va uno speciale ringraziamento per un altro passo verso il riconoscimento dell'applicazione di Biodanza in ambito sanitario.



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